dal: 08-01-2018 al: 04-02-2018
Terminato
Corso Buenos Aires, 33, 20124 Milano
Tel: 02 0066 0606
Orari:

Sala Shakespeare: MAR-SAB: 20:30 / DOM: 16:30
Sala Fassbinder*: MAR-SAB: 21:00 / DOM: 16:00
Sala Bausch: MAR-SAB: 19:30 / DOM: 15:30

*Sala soggetta a cambio d’orari.

 

 

Prezzi: 13,50 < 33 €

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SCHEDA SPETTACOLO: L’ACROBATA

Stagione 2017-2018 e 2018 -2019
Di Laura Forti
Regia di Elio De Capitani
Cast Alessandro Bruni Ocaña e Cristina Crippa
Una produzione Teatro Dell’Elfo
Recensione di: Diego Vincenti Voto 0

È un po’ la versione socialista dei Lehman: quattro generazioni fra fughe, dolori, idealismi. Ma è anche (soprattutto) la storia dell’attentato del 1986 a Pinochet. Sullo sfondo, uno dei miti fondanti la Sinistra Internazionale: il sogno di Allende, le sue parole, l’eroismo. Quella morte martire sotto le bombe dell’aviazione, nel Palacio de La Moneda. “Il compagno Presidente non abbandonerà il suo popolo né il suo posto di lavoro. Rimarrò qui nella Moneda anche a costo della mia propria vita”, disse alla radio, poco prima di venire assassinato. Riannodare i fili con quell’eredità (quella formazione), ha un po’ il sapore di tornare in territori amati. E conosciuti. Il cuore drammaturgico è nello specifico il coraggioso gesto di un manipolo di ragazzotti, addestrati da governi amici e poi mandati in missione. La strategia funzionò. Ma Pinochet ne uscì miracolosamente illeso, vendicandosi nel sangue.

Legata da una lontana parentale con il leader del gruppo, Laura Forti confeziona un testo equilibrato, che viaggia attraverso i decenni e le generazioni. Strappa un sorriso, prima di commuovere con la ferocia della Storia. Un’epopea familiare. Che diviene (molto) altro. Drammaturgicamente non originalissima la metafora dell’acrobata. E in generale i momenti di teatro nel teatro sono quelli più fiacchi. Scontati. Solido invece il confronto adulto fra madre e figlio, grazie a Cristina Crippa e Alessandro Bruni Ocaña, bravi nel tener alto il ritmo senza gigioneggiare. Ci si muove con misura fra le emozioni. Ma c’è sostanza.

Non facile rompere il muro di parole. Elio De Capitani ci riesce lavorando su inserti e microazioni. In una video-scatola magica dove interviene in prima persona, attraverso una manciata di ironici filmati di Paolo Turro. Un giochino ben fatto. Il resto è cuore rosso. Perché “El pueblo unido jamás será vencido”.