dal: 29-11-2016 al: 11-12-2016
Terminato
Via Privata Hermada, 8, 20162 Milano
Tel: 02 6420761
Orari:

Martedì – sabato ore 20.30
Domenica ore 17.00
Lunedì riposo

Da maggio:

Lunedì – sabato ore 20:30, Giovedì ore 19.30, Domenica riposo

Prezzi: 9 < 15 €

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SCHEDA SPETTACOLO: LA BOTTEGA DEL CAFFÈ

Stagione 2016-2017
Di Carlo Goldoni
Regia di Marco Di Stefano
Cast Diego Runko, Giovanni Gioia, Marco Pezza, Valentina Scuderi e Valeria Sara Costantin
Una produzione Teatro della Cooperativa
Recensione di: Maddalena Giovannelli Voto 3

Chi sono quegli esseri umani goffi e contraddittori che girano intorno a La bottega del caffè? Che tradiscono, raggirano, si indebitano e tramano alle spalle degli altri?
Nell’avvicinarsi alla nota commedia goldoniana, La Confraternita del Chianti non cerca forzate attualizzazioni: solo una scritta luminosa, SLOT, evoca le sale fumose e i jingle ripetitivi del gioco d’azzardo di oggi. Ed ecco che la bisca di Pandolfo si trasforma, senza bisogno di didascalie, in uno dei tanti inferni urbani all’angolo di strada.
Per il resto, la drammaturgia di Chiara Boscaro e Marco Di Stefano lavora in sottrazione, lasciando agire gli ingranaggi del meccanismo comico goldoniano, rimuovendo la polvere, limando il superfluo. In questo movimento a togliere, persino il protagonista, l’indebitato mercante di stoffe Eugenio, sparisce dalla scena: resta al centro del sistema dei personaggi comepresenza assente, assorbito nell’altrove della dipendenza.
I cinque attori riempiono il palco con energia, entrano ed escono di scena con un timing a orologeria, giocano con accenti regionali e stereotipi fermandosi (quasi sempre) un attimo prima del clichè. I loro volti sono bianchi di biacca, quasi a strizzare l’occhio alla lunga tradizione di allestimenti goldoniani; e qua e là si lasciano andare sornionia qualche allusione meta-teatrale.
La Confraternita del Chianti – altrove impegnata in progetti complessi e politicamente impegnati come Pentateuco – si concede in questo caso una pièce ritmata e godibile, fresca e mai sguaiata: per ricordarsi che la macchina goldoniana, quando si è abili a rimetterla in moto, funziona ancora alla perfezione. Ma sul rassicurante lieto fine da commedia, con tanto di matrimoni ricomposti e gogna dei colpevoli, i due autori si permettono di avanzare qualche dubbio: siamo davvero certi che allontanate le malelingue e arginati i biscazzieri torneremo ad essere felici e contenti?