dal: 17-05-2016 al: 29-05-2016
Terminato
Via Rivoli, 6, Milano
Tel: 848 800 304
Orari:

Salvo diversa indicazione, gli orari degli spettacoli al Piccolo sono: martedì, giovedì e sabato, 19.30; mercoledì e venerdì 20.30; domenica 16.

Prezzi: 12 < 32 €

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SCHEDA SPETTACOLO: Il ritorno di Casanova

Stagione 2015-2016
Di Arthur Schnitzler
Regia di Federico Tiezzi
Cast Sandro Lombardi e Luca Terracciano
Una produzione Compagnia Lombardi Tiezzi
Recensione di: Francesco Tei Voto 3

Con Il ritorno di Cassanova, Sandro Lombardi torna con una prova d’attore assoluta, estrema: l’interprete “è” lo spettacolo, con un copione che si colloca al confine con il teatro di narrazione, affidato alla sola presenza scenica. Nella novella di Schnitzler un Casanova vecchio, distrutto dalla decadenza fisica e dal declinare delle sue fortune, “ruba”, o meglio, acquista dal suo giovane rivale e alter ego Lorenzi l’ultima, forse, e per questo più struggente delle sue avventure erotiche, sostituendosi all’uomo nella stanza della bella e colta Marcolina.

L’immagine scenica di Lombardi, con il volto invecchiato dal trucco, quale Casanova tormentato e intellettuale consumato dal tempo resta nella memoria: una figura teatrale di grande suggestione e carisma, impreziosita dalla fascinazione dell’ombra del mitico passato perduto del personaggio, dei residui ancora vivi di una carnalità sanguigna e astratta al tempo stesso (pensiamo al “racconto” teatrale dell’amplesso amoroso con Marcolina). I pochi gesti, i pochi oggetti (le carte da gioco, una candela), contribuiscono all’evocazione di un’atmosfera decadente, come i frammenti musicali affidati a un trio (Ginevra Pruneti al violoncello, Omar Cecchi e Niccolò Dell’Aiuto alle percussioni) in cui domina il suono delle percussioni, dal Leiermann del Viaggio d’inverno di Schubert alla citazione della colonna sonora di Rota del film di Fellini.

Di grande efficacia scenica la presenza, quasi sempre muta, del personaggio mascherato che si rivela poi essere il sottotenente Lorenzi: bellissima la scena in cui lentamente questo “doppio” giovane di Casanova si toglie la maschera. La creazione complessiva visiva e scenica rende accettabile e anche pregevole uno spettacolo assolutamente statico, con pochissimi movimenti e ancor meno azione, con Casanova-Lombardi che cesella ogni momento stando seduto, senza cambiare che raramente di posizione. Peccato, comunque, che nell’adattamento sia stato cassato uno degli episodi più belli del racconto di Schnitzler: quello del convento.