Lunedì-Sabato: ore 21.00
Domenica: ore 16:00
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SCHEDA SPETTACOLO: IL RING DELL’INFERNO
L’unico neo è il titolo: più da fumetto o da film di serie C che da spettacolo ben fatto come è questo Ring dell’inferno. I due autori, Antonello Antinolfi e Giulia Pes (anche sensibile interprete del personaggio di Lea) sono partiti da una storia vera. Siamo nella Polonia invasa dai nazisti. Hertzko Haft, ragazzo ebreo, innamorato di Lea, finisce ad Auschwitz e, siccome è forte, viene assegnato al trasporto dei cadaveri dalle camere gas ai forni crematori. Un giorno gli uccidono il compagno di lavoro sotto gli occhi: si rifiuta di continuare. Invece di fucilarlo sul posto, la guardia delle SS gli propone una variante: perché non diverte gli ufficiale con incontri di boxe? Naturalmente, chi perde finisce nei forni. Così Hertzko inizia una trionfale, fulminante carriera di pugile del lager: vince sempre perché sa qual è l’alternativa. Liberato nel 1944, cambia nome, inizia una nuova vita come professionista, diventa uno dei pesi massimi più famosi. Ma non dimentica il numero che gli è stato tatuato sul polso: vincere per sopravvivere. Fino a un incontro con Rocky Marciano: è sconfitto e si ritira. Un giorno, per caso, sa che Lea è sopravvissuta, vive in America. La va a trovare, dopo trent’anni. Un incontro impossibile, disperato, toccante.
Lo spettacolo, diretto da Francesco Leschiera, è semplice, forte, emozionante. Ettore Distasio è voce narrante e, in alcuni momenti, Hertzko: bravo, intenso, asciutto. Ermanno Rovella è il giovane pugile, pieno di energia e di passione. Ci si arrampica per le irte scale del Teatro Libero, ma ne vale la pena.