dal: 07-06-2018 al: 17-06-2018
Terminato
Via Ciro Menotti, 11, 20129 Milano
Tel: 02 3659 2544
Orari:

lunedì riposo
martedì, giovedì, venerdì, sabato ore 20.30
mercoledì ore 19.30
domenica ore 16.30

Prezzi: 12,50 < 25 €

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SCHEDA SPETTACOLO: IL BORGHESE GENTILUOMO

Stagione 2017-2018
Di Moliére
Regia di Emilio Russo
Cast in via di definizione
Una produzione TieffeTeatro Milano
Voto 0

prima nazionale

“La trama è semplice dello spettacolo Il borghese gentiluomo: un ricco borghese, il signor Jourdain, sogna di diventare nobile, circondato da adulatori e scrocconi, che ovviamente assecondano la sua follia, pur di ottenerne un guadagno. È circondato dal maestro di musica, di ballo, di scherma, di filosofia; ciascuno di loro ritiene e predica che la propria arte, è il fondamento primo dell’esser un gentiluomo. A questi si contrappone la moglie, donna pratica e razionale che cerca di farlo rinsavire. Ne nasce una farsa chiassosa e colorata che culminerà in una beffa finale dove il borghese gentiluomo sarà lasciato definitivamente solo, anche dalla moglie, nella sua folle utopia.
Ma è tanto altro e non tutto spiegabile il successo che il borghese ha ormai da più di tre secoli e mezzo in tutti palcoscenici del mondo, ed è proprio da questa indagine che la nostra rilettura parte. Moliére lo definiva comedie-ballet, inventando un genere teatrale, che nascondeva la sua furiosa accusa alla società del suo tempo in una apparente leziosità. Con il signor Jourdain fa un passo in avanti e prende furiosamente in giro chi, come lui, vorrebbe cambiarla, ma solo per diventarne protagonista, o presunto tale.
Non era la società, sbagliata: sbagliava, ed era oggetto di scherno, chi cercava di modificarla, chi cercava di piegare alle proprie ambizioni le millenarie – e naturali – regole del gioco.
Per cui nel povero borghese Jourdain, che vorrebbe farsi gentiluomo, e si copre di ridicolo e si fa sbertucciare e sfruttare da chi gli sta intorno, non c’è neppure un filo di critica sociale, non un’ombra d’amarezza o di astio, non uno spiraglio di speranza, non un messaggio di attesa per un futuro riscatto. La rivoluzione arriverà un secolo e passa più tardi e non sappiamo Moliére da che parte sarebbe stato. Però possiamo sempre chiedercelo tra le pieghe del suo teatro.”

Emilio Russo