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Lo spettacolo scritto da Bruno Fornasari per la regia di Emiliano Bronzino, tratto da Gioventù senza Dio di Ödön von Horváth, affronta il tema del razzismo partendo da una frase scritta da un giovane ragazzo degli anni Venti durante un compito in classe: “I negri sono tutti delinquenti”. Frasi simili vengono riproposte oggi dagli utenti sul web che gridano all’invasione dello straniero ignorando, in ogni suo insegnamento, la storia recente. Gli effetti devastanti per la generazione cresciuta degli anni Dieci e Venti hanno ingrossato le fila del nazismo diventando protagonista indiscussa di una guerra atroce basata sull’odio e il rancore sociale.
L’adattamento del testo di Horvath da parte di Fornasari ha tutto l’aspetto di una storia collettiva narrata da un gruppo di studenti in un’aula scolastica. L’unico adulto in scena (Tommaso Amadio) ricopre il ruolo del professore. Da una parte c’è quindi un insieme di studenti alle prese con la storia, e con una realtà difficile ed ostile, dall’altra un insegnante combattuto tra il “dovere di stato” e la sua etica personale.