dal: 21-03-2017 al: 26-03-2017
Terminato
Corso Buenos Aires, 33, 20124 Milano
Tel: 02 0066 0606
Orari:

Sala Shakespeare: MAR-SAB: 20:30 / DOM: 16:30
Sala Fassbinder*: MAR-SAB: 21:00 / DOM: 16:00
Sala Bausch: MAR-SAB: 19:30 / DOM: 15:30

*Sala soggetta a cambio d’orari.

 

 

Prezzi: 13,50 < 33 €

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SCHEDA SPETTACOLO: FAUST. Una ricerca sul linguaggio dell’opera di Pechino

Stagione 2016-2017
Di Li Meini basato sul dramma Faust: prima parte di Johann Wolfgang Goethe
Regia di Anna Peschke
Cast Liu Dake, Xu Mengke, Zhang Jiachun e Zhao Huihui
Una produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione – China National Peking Opera Company
Recensione di: Nicola Arrigoni Voto 3.5

Spettacolo in lingua cinese con sovratitoli in italiano

Faust, come dire una delle opere cardine della cultura occidentale, e l’Opera di Pechino: due mondi apparentemente distanti e impossibili da mettere insieme. Ci è riuscita la regista Anna Peschke. In maniera fresca e divertita, la storia di Faust diviene fabula e mito per i caratteri definiti di un teatro popolare – nel senso aulico del termine – come l’Opera di Pechino. La vicenda procede per quadri – cinque in tutto – nessuna scenografia se non un separé, un tavolo, due sedie e la presenza degli attori/danzatori marcatamente caratterizzati: Faust è un vecchio con barba lunga e posticcia (basta toglierla e la giovinezza diventa un fatto oggettivo); Margherita è innocenza e seduzione al tempo stesso; Mefistofele è movimento e astuzia; Valentino ha una sua comicità buffonesca. I personaggi non sono solo facilmente identificabili ma divengono maschere, eppure credibili. Un intreccio fra Oriente e Occidente ben reso dalle musiche – eseguite dal vivo – che accompagnano la messinscena, la commentano, ne sottolineano gli aspetti emotivi, sostengono i movimenti coreografici degli attori. Ciò che regala la visione di questo Faust è l’universalità del teatro capace di raccontare un pensiero sul mondo e sull’uomo. Si pensa ai canoni della Commedia dell’Arte. Ed è questa trasversalità che offre il Faust dell’Opera di Pechino, in cui la leggerezza di esecuzione e la conoscenza della vicenda regalano sorpresa, divertimento e un po’ di stupore.