dal: 23-01-2019 al: 28-01-2019
Terminato
Via Gaudenzio Ferrari, 11, 20123 Milano
Tel: 02 832 3156
Orari:

Lunedì, giovedì, venerdì h. 21.00 (riposo martedì).

Mercoledì, sabato h. 19.30.

Domenica h. 17.00.

Prezzi: 9 < 18 €

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SCHEDA SPETTACOLO: Elephant woman

Stagione 2018 -2019
Di Andrea Gattinoni
Regia di Andrea Gattinoni
Cast Silvia Lorenzo
Una produzione Festival Delle Colline Torinesi e Teatro Filodrammatici di Milano
Recensione di: Laura Bevione Voto 3

Non ha nulla di apparentemente mostruoso Topazio B., la elephant woman protagonista del monologo scritto e diretto da Andrea Gattinoni e generosamente ed efficacemente interpretato da Silvia Lorenzo. Se l’elephant man al centro dell’omonimo film di David Lynch era un essere fisicamente ributtante, Topazio è una donna affascinante e che, nondimeno, avverte la mostruosità – in tutte le sue molteplici e insospettabili declinazioni – quale componente inestirpabile della propria esistenza, fin dall’infanzia.

Una donna – in scena indossa pantaloni neri e bretelle sul petto nudo, un po’ alla Charlotte Rampling – che abbandona il lavoro al casinò di Saint Vincent per condurre una vita squilibrata e frenetica, varcando disinvolta i confini di ciò che è lecito e morale. E d’altronde – scopriamo seguendo l’acronico e incalzante flusso di coscienza della protagonista, immersa in una scena spoglia e perlopiù scura – i concetti di giusto e sbagliato, secondo o contro natura, sono del tutto estranei alla sua esperienza di essere umano, abusata dal padre nell’indifferenza della madre appassionata di telenovele sudamericane (da cui l’esotico nome di battesimo), vittima di un marito violento, cubista-prostituta, ladra e, inevitabilmente, assassina. Trentacinque anni vissuti senza conoscere la “normalità” dell’amore – familiare, di un’amica, di un compagno/a – e rincorrendo, invece, lusso e trasgressione, non tanto per reali lussuria e avidità, quanto quale autodistruttiva rivincita per le lacerazioni – in primo luogo spirituali – subite. Una vendetta contro il mondo perpetrata tenendo sempre ben salda in mano una pistola, unico, eloquente oggetto di scena. Un prolungato urlo contro il mondo che, benché a tratti cada in qualche stereotipo del genere maudit, tuttavia convince per la potente sincerità dell’ispirazione, tradotta in scena in un pathos non estemporaneo che, con varietà di toni e umori, sa generare immediata e salda empatia da parte del pubblico.

spettacolo vietato ai minori di 14 anni.