Martedì – sabato: ore 20.45
Domenica: ore 15.30
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SCHEDA SPETTACOLO: DUE
Marco- Raul Bova è alle prese con il montaggio del letto Ikea nella nuova casa che sta arredando insieme a Paola-Chiara Francini, sua futura sposa. In questo momento di quotidianità affiorano i dubbi, le paure di chi sta per scegliere di condividere la propria vita e così emergono ansie, sogni repressi, fantasmi del passato e proiezioni del futuro tramite sagome in plexiglass a cui i due attori danno poi corpo in scena e che rappresentano ipotetici tradimenti e figli.
Una commedia, divertente e sentimentale costruita su due personaggi che, soli in scena, interagiscono ognuno con la sua modalità recitativa: una scatenata Chiara Francini, che calca molto sulla sua parlata toscana, è una forza della natura, travolge, con la sua vivacità e le sue battute serrate, il pacato Raul Bova, che tenta di contenerla. I “due” recitano, ballano, si scontrano e si riappacificano, riservandosi anche alcuni monologhi di riflessione sulla prossima vita di coppia di cui passano i rassegna le incertezze e le difficoltà che saranno da condividere.
Raul Bova, a parte la sua indiscutibile fisicità, per cui interpreta anche un professore di educazione fisica, ma appassionato della filosofia di Epicuro, deciso a scrivere un suo trattato filosofico che però non inizia mai, si rivela attore attento a caratterizzare le sfumature del suo personaggio: pratico e riflessivo, in cerca dell’atarassia, ma anche innamorato, pronto ad appianare le nevrosi della compagna, e abile a calarsi nei differenti ruoli: dal pony express a un se stesso tra vent’anni ancora alle prese con il libro che deve da sempre scrivere.
La regia, che segna il debutto teatrale del regista cinematografico Luca Miniero, celebre per Benvenuti al sud, segue l’evoluzione dei personaggi con un ritmo incalzante. La scenografia di Roberto Crea è essenziale: il letto e i legni, che lo dovrebbero comporre, appesi al soffitto in bilico ad indicare l’instabilità dei rapporti. E, a sorpresa, tra le sagome che si animano, grazie alla voce dei due attori, cala dall’alto, vero deus ex machina, proprio Epicuro, impersonato con ironia e concretezza dalla Francini, per esporre la sua rivoluzionaria e terapeutica teoria dell’amore.