dal: 24-01-2018 al: 29-01-2018
Terminato
Via Gaudenzio Ferrari, 11, 20123 Milano
Tel: 02 832 3156
Orari:

Lunedì, giovedì, venerdì h. 21.00 (riposo martedì).

Mercoledì, sabato h. 19.30.

Domenica h. 17.00.

Prezzi: 9 < 18 €

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SCHEDA SPETTACOLO: DELIRIO BIZZARRO

Stagione 2017-2018
Di Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi
Regia di Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi
Una produzione Carullo-Minasi, Messina - La Corte Ospitale e Rubiera (Re). VIE FESTIVAL (MODENA)
Recensione di: Roberto Rizzente Voto 0

Avevano conquistato il pubblico e la critica con un lavoro dall’inarrivabile delicatezza, Due passi sono. Quello spettacolo aveva imposto una cifra stilistica personalissima, presto confermata dai lavori successivi, in cui Carullo e Minasi mostravano una sensibilità nuova nell’affrontare temi altrimenti spinosi quali quelli della malattia e della marginalità. Delirio bizzarro non si discosta dal modello, almeno riguardo ai temi. Presente, anche qui, è quell’allusione sommessa, minimale, alla sofferenza. La denuncia di una società che per gli altri non ha tempo, mai gridata, ma vibrata nei sottesi, i silenzi, le piccole ironie, la poeticità e la fragilità di due figurine gettate in un Centro di Salute Mentale, e ottimamente caratterizzate (come dimenticare, Mimmino mentre lucida le scarpe).

Diverso, tuttavia, è il modus operandi. Perché, per meglio comprendere un tema che dal loro vissuto appare lontano, i due attori hanno compiuto un lungo lavoro d’indagine, raccogliendo le testimonianze dei pazienti di strutture psichiatriche. Per la prima volta, sguardi esterni, diversi dai testi della tradizione, sono entrati nell’agone creativo, allargando le maglie di un dramma che da domestico si è fatto, più compiutamente, universale. Solo che, ed è il merito maggiore dell’operazione, l’innesto non ha turbato in nulla il linguaggio cui Carullo e Minasi ci hanno abituati. C’è, sì, una più chiara valenza politica nella descrizione di una situazione coercitiva che riguarda tutti, come bene si può intuire dalla costruzione del Centro di Salute Mentale-Castello, la scenografia di chiara matrice espressionista.

Ma la novità non passa mai il segno, rende più attuale (e credibile) il discorso senza rompere l’equilibrio e mai ruba la scena a quello che a questo straordinario duo di attori sta veramente a cuore e in cui eccellono, l’evocazione crepuscolare di un sentire, uno stato d’animo, un istante di poesia, anche minimo. Equilibrata, nonostante alcuni limiti nello sviluppo – troppo improvvisata l’adesione finale di Sofia al mondo di Mimmo – questa pièce prepara, in potenza, una nuova stagione creativa. E per il momento, in attesa di nuove, impreviste deviazioni, tanto basta a confermare il talento della compagnia.