dal: 22-03-2018 al: 27-03-2018
Terminato
via Savona, 10, 20144, Milano
Tel: 02 8323126
Orari:

Lunedì-Sabato: ore 21.00
Domenica: ore 16:00

Prezzi: 10 < 21 €

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SCHEDA SPETTACOLO: CONTRAZIONI

Stagione 2017-2018
Di Mike Bartlett e traduzione di Monica Capuani
Regia di Luca Mazzone
Cast Silvia Scuderi e Viviana Lombardo
Una produzione Teatro Libero Palermo | Centro di produzione
Voto 0

Note di presentazione

Tratto dal la piéce di Mike Bartlett, in Contrazioni le protagoniste – una manager e un’impiegata – si trovano a confronto, in un fitto e veloce scambio di domande e risposte che sfociano nel privato. Carnefice e vittima l’una di fronte all’altra, dove la vittima viene schiacciata da questioni legate al proprio privato.

Contractions è stato messo in scena più volte dalla Royal Court e dal National Theatre di Londra; alla base di questo dialogo dove le figure femminili vengono messe le une in contrapposizione alle altre, c’è il rapporto tra azienda e lavoratore, quando non esiste più una vita privata o viene schiacciata da un senso di efficienza che si trascina al di fuori degli orari di lavoro.

Note di regia

Nella società del controllo, della sicurezza, dell’asetticità delle relazioni professionali e lavorative, cosa può mettere in terribile crisi una multinazionale? Saranno forse le relazioni amichevoli o amorose tra i propri dipendenti a generare criticità da risolvere e affrontare?

Una manager e una sottoposta, una serie d’interviste, una morbosa curiosità che sconfina nell’ossessiva e ingombrante presenza voyeuristica dell’azienda nella vita privata dei propri lavoratori. Tutto questo è “Contractions” un testo asciutto e crudo del giovane e affermato drammaturgo inglese Mike Bartlett (Oxford 1980) – prodotto più volte dalla Royal Court e dal National Theatre di Londra – che mette due donne una di fronte all’altra, in una sorta di intervista dove una è carnefice, l’altra vittima. È un gioco di sottile tensione tra le due che, seppure nella consapevolezza che il potere trasforma le persone a prescindere dalla loro cultura, dal loro credo, dal loro genere sessuale, mette in luce aspetti inconsueti delle relative femminilità che si incrociano, si scontrano. L’una, la manager, è anonima, si muove in una grigia normalità che si mostra nella sua oscena perversione figlia di un meccanismo che stritola e che si impadronisce delle identità di ciascuno. Una normalità cui crede fino in fondo, cui ritiene necessario soggiogare la dipendente che ha di fronte. Lo fa per il suo bene. L’altra, Emma, la dipendente è come se attraversasse le quattordici scene che scandiscono il racconto compiendo un percorso di sacrificio all’altare dell’utile all’azienda, vendendo la propria anima per la certezza di un posto di lavoro, oltrepassando ogni limite, e muovendosi sul crinale di coloro che sono o dentro o fuori.

Contrazioni è una scansione per lunghi fotogrammi che raccontano, per frammenti e sempre in un dispositivo dialogico tra i due personaggi, tre anni durante i quali la sottoposta, Emma, passa da una situazione iniziale d’indipendenza a una totale trasformazione, financo ad una condizione di complicità. Mostra nella sua atrocità l’invadenza delle grandi compagnie e della società dell’efficienza quanto non vi sia più spazio per l’intimità, per il piccolo mondo privato. Ma non è tutto realismo quello tagliato dalle lame affilate della scrittura di Bartlett, c’è del paradosso, del grottesco nella scansione delle interviste: quello dell’inverosimile e assoluta freddezza dei meccanismi privi di umanità, oltreché una sottile linea di seduzione, di possesso tra una donna e l’altra.