dal: 29-05-2018 al: 31-05-2018
Terminato
Via Pier Lombardo, 14, 20135 Milano
Tel: 02 599951

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SCHEDA SPETTACOLO: CAPATOSTA

Recensione di: Nicola Viesti Voto 2.5

La messa in scena di Capatosta si inscrive appieno nella migliore tradizione della compagnia Crest di Taranto, quella attenta a un teatro a forte tematica sociale. In scena si sviluppa il conflitto tra due lavoratori dell’Ilva, due generazioni a confronto che sembrano perfettamente consapevoli dei problemi tremendi causati dalla presenza in città della più grande acciaieria d’Europa, pur affrontandoli in maniera diversa. Il più anziano con una patina di cinismo che non può nascondere però momenti di sbigottito dolore, il più giovane con un nervoso interventismo rivoluzionario che cela disperazione.

Diverse sono le sfumature con cui si colora il loro dialogo, i ricordi che affiorano materializzando fantasmi di colleghi morti ingoiati dalla colata di acciaio o padri finiti dal cancro. Ma lo scontro generazionale e caratteriale ha la meglio e non può impedire che, infine, si sommi tragedia a tragedia.

Capatosta è uno spettacolo in cui le varie componenti trovano un mirabile equilibrio, a cominciare da una drammaturgia che sa ben schivare retorica e già detto a favore di una analisi impietosa che evidenzia contraddizioni e problemi. La regia sapiente di Enrico Messina sembra esaltare i momenti drammatici che poi stempera con virate inaspettate, producendo spaesamenti opportuni e grande ci è sembrata la prova attorale di Gaetano Colella, autore anche del testo. L’interprete qui pare ancora più coinvolgente e potente di quando, in una indimenticata Medea creata anni fa da Emma Dante, si mise in evidenza nei panni della donna di Argo. Tanto è esuberante il suo personaggio, tanto gioca su toni sommessi, che nel finale raggiungono toccante intensità, quello del bravo Andrea Simonetti. Due esseri in balia di una modernità che tutto fagocita e che di nulla ha pietà, uomini in gabbia soffocati da alte pareti metalliche, forse due perdenti ma in grado di mostrare una stravolta umanità.