dal: 11-05-2018 al: 13-05-2018
Terminato
Corso Buenos Aires, 33, 20124 Milano
Tel: 02 0066 0606
Orari:

Sala Shakespeare: MAR-SAB: 20:30 / DOM: 16:30
Sala Fassbinder*: MAR-SAB: 21:00 / DOM: 16:00
Sala Bausch: MAR-SAB: 19:30 / DOM: 15:30

*Sala soggetta a cambio d’orari.

 

 

Prezzi: 13,50 < 33 €

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SCHEDA SPETTACOLO: CANNIBALI

Stagione 2017-2018
Di Fiammetta Carena
Regia di Maurizio Sguotti
Cast Alex Nesti, Maurizio Sguotti voci registrate Licia Lanera, Riccardo Spagnulo e Tommaso Bianco
Una produzione Kronoteatro
Recensione di: Gianni Poli Voto 3

Un Vecchio, un Giovane, in uno spazio vuoto, e due poltrone. Sullo sfondo, la luce dei monti boscosi della Sila. Poi, tra i personaggi distanti una generazione, inizia una lotta che dal dialogo passa al corpo a corpo, duro e pericoloso. Momenti di diverse condizioni nei rapporti umani, imposti dalla vita d’ogni giorno: il Padre e il Figlio, già opposti in gusti ed esigenze, sotto il condizionamento della pubblicità e dei cartoons. Poi, il lavoro, la scuola, in una famiglia senza la madre.

Altri esempi di ricerca del potere, paternalistico e discriminatorio, da parte del padrone verso il dipendente. Torna a tratti il sogno della Sila, fra il licenziamento e il rifiuto di un mutuo bancario al disoccupato. Nuovi incontri, con i medici, da cui si esce sconvolti per la diagnosi tremenda e per l’incertezza delle cure. A casa, il figlio aggredisce il padre, per spillargli denaro. Infine, la scoperta del cancro e il vecchio che finisce in un letto d’ospedale. Estremo contrasto, fra malato e infermiere, con l’implorazione del morente a staccare la macchina. Ma neppure fra la morte incombente e la vita che continua, può esserci accordo.

Dramma sui temi capitali, composto di situazioni comuni, si concentra in una vicenda espressiva affidata alla corporeità. La violenza emerge da rare parole, immerse nel silenzio e talvolta abusate, fino allo scontro fisico. Una specie di “cannibalismo” come movente (o destino) reciproco.

Bella prova dei due attori, guidata da Maurizio Sguotti che interpreta un Vecchio di risentite sofferenze e sensi di colpa per azioni imperdonabili. Tommaso Bianco è il Giovane, ora succube ora evasivo, comunque teso al futuro con cinismo già ben radicato.