dal: 19-04-2017 al: 07-05-2017
Terminato
Via Pier Lombardo, 14, 20135 Milano
Tel: 02 599951

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SCHEDA SPETTACOLO: BULL

BULL-MILANOINSCENA
Stagione 2016-2017
Di Mike Bartlett
Regia di Fabio Cherstich
Cast Alessandro Quattro, Andrea Narsi, Linda Gennari e Pietro Micci
Una produzione Teatro Franco Parenti
Recensione di: Ilaria Angelone Voto 4

Torna al Franco Parenti dopo il successo avuto nella scorsa stagione – dove era stato programmato insieme a Cock – Bull di Mike Bartlett, drammaturgo inglese pluripremiato. E non stupisce. Perché i suoi testi sono congegni perfetti come orologi. Scrittura essenziale, personaggi definiti alla perfezione dalle loro parole, dialoghi che ti incollano alla sedia. Bull, diretto da Fabio Cherstich, vive su una scena vuota, un ring dove si muovono quattro personaggi, in uno scontro a tre, dove il quarto fa da catalizzatore. Il tema è il lavoro, quanto mai attuale in epoca di precarizzazioni, ristrutturazioni aziendali e quotidiana lotta per la sopravvivenza. Bartlett, però, lo osserva come uno scienziato, affonda senza pietà il bisturi nelle dinamiche interpersonali e ci sbatte in faccia un mondo spietato e crudele, dove vige la legge del più forte.
Tre colleghi, una donna e due uomini, ufficio vendite in una grande azienda: aspettano il capo. Uno di loro sarà licenziato e lo riconosci subito. Il debole, lo sfigato, quello che non viene dalle scuole giuste, che non ha gli addominali a tartaruga, vittima predestinata degli altri due che lo bullizzano con crudele determinazione, non solo sabotandone la carriera, ma spingendolo sul bordo della sua stessa debolezza e poi, con una leggera spinta, facendolo precipitare. Più chiaro di un saggio di socio-politica, ci disegna il quadro di una società dove il debole non solo è escluso, ma schiacciato, espulso. È questione di sopravvivenza della specie – dice lei – quando un suo membro la indebolisce, gli altri lo sopprimono. C’è una cattiveria senza speranza.
La regia è nitida ed essenziale, gli attori perfetti nella propria funzione: si affrontano come topi in gabbia, i due forti (Linda Gennari, algida quanto basta e Pietro Micci, spietato bullo senz’anima) sbranano il più debole (Andrea Narsi), che li lascia fare perché forse, in realtà, vorrebbe essere come loro. Gli spettatori, addossati al quadrato della scena, li guardano e si guardano impotenti, in debito d’ossigeno.