dal: 10-12-2015 al: 10-01-2016
Terminato
Piazza San Babila3 , 20121 Milano
Tel: 02 7600 0086
Orari:

Martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato 20:45
Domenica 15:30

Prezzi: 30 < 60 €

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SCHEDA SPETTACOLO: Billy Elliot

Stagione 2015-2016
Di LEE HALL
Regia di Massimo Romeo Piparo
Una produzione PeepArrow Entertainment
Recensione di: Sandro Avanzo Voto 4

Quando un paio di stagioni fa si diffuse la notizia che Massimo Romeo Piparo aveva intenzione di produrre per il teatro italiano il pluripremiato musical di Lee Hall e Elton John tratto dal film Billy Elliot (Stephen Daldry, UK, 2000) tutti gli diedero del kamikaze se non del folle. All’unisono: impossibile da noi trovare giovani preadolescenti padroni delle 3 discipline e maturi per sostenere il ruolo dei protagonisti.

Non solo quegli interpreti sono stati trovati, ma con lo spettacolo in scena il regista vince su ogni fronte e zittisce tutti. L’idea vincente della lettura scenica sta nell’aver individuato un comune denominatore tra le vicende dei singoli personaggi. Ognuno ha la propria sfida con cui misurarsi: Billy e la sua insegnante di danza contro i pregiudizi di una comunità greve, i minatori contro l’aggressività sociale di Mrs. Iron Lady Thatcher, il giovanissimo Michael contro l’omofobia dominante. Per ciascuno di loro Piparo è riuscito a trovare attori più che convincenti, ciascuno in grado di regalare al proprio personaggio più di un guizzo rispetto a ciò che è solo scritto sul copione. Il quattordicenne Alessandro Frola restituisce il suo Billy con un delizioso candore timido e se inciampa in qualche calo di voce dovuto al cambio d’età si riprende ampiamente quando inizia a danzare; Luca Biagini gioca a virare la ruvidezza del padre di Billy in inaspettati scatti di grottesca comicità; Christian Roberto nel ruolo dell’amico Michael vince con una sfrontatezza che talora ruba la scena al protagonista; Sabrina Marciano è una maestra di danza che miscela tenerezza a combattività; Cristina Noci una nonna quasi demente di una simpatia straripante che strappa più di un applauso a scena aperta.

Tutti calati in una funzionale scenografia di grande respiro ideata da Teresa Caruso, ispirata ai concetti dell’originale londinese a due piani con blocchi mobili che nello spostamento vanno a caratterizzare i diversi luoghi dell’azione (la cameretta di Billy, la palestra, il pub, la Royal Ballet School), ma più efficace e fluida di quella inglese per lo svolgimento delle vicende. Del resto è proprio grazie a un’invenzione scenica fatta di specchi trasparenti che si vive una delle sequenze più coinvolgenti dello spettacolo, il pas de deux tra i due Billy, il ragazzino che si impegna per un futuro da danzatore e il se stesso adulto (sognato o preconizzato) acclamato ballerino nel Lago dei Cigni. Si sta parlando dell’unico quadro coreografico su partitura già preesistente, perché tutto il brillante e ironico score è frutto della penna ultrapop di Elton John nell’intelligente arrangiamento di Emanuele Friello, sia per i versi dei song (comicissimo Buon Natale, Mrs. Thatcher) sia per i numeri coreografici. Memorabile il quadro iniziale in cui si presentano i personaggi, quel The Stars Look Down che nel titolo rimanda al celebre E le stelle stanno a guardare e ancor più memorabile lo scontro tra poliziotti e scioperanti a ritmo di tip tap. Non sono molte le occasioni in cui per vedere un musical di buona levatura non serve un aereo per Londra o Broadway, Billy Elliot ci fa restare a casa nostra.