dal: 22-11-2016 al: 04-12-2016
Terminato
Via Pier Lombardo, 14, 20135 Milano
Tel: 02 599951

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SCHEDA SPETTACOLO: BAAL

Stagione 2016-2017
Di Bertolt Brecht
Regia di Giuseppe Isgrò
Cast Dario Muratore, Elia Moretti, Enrico Ballardini, Francesca Frigoli e Margherita Ortolani
Una produzione Phoebe Zeitgeist - progetto cantieri Bavaresi e Goethe-Institut Mailand e Teatro Franco Parenti
Recensione di: Diego Vincenti Voto 3

Punk is not dead. Il punk non è morto. E nemmeno Brecht. È sufficiente farlo bene. Come riesce ai Phoebe Zeitgeist, qui alle prese col primo testo del genio di Augusta, Baal. Una drammaturgia di eccessi. Dal fascino espressionista. Dove si fa emergere con forza lo straniamento, il teatro epico d’inizio Novecento, il mostrare i personaggi più che viverli (ma con quanto corpo!). Girandola di coiti, innamoramenti e morte. Con protagonista un antieroe sfrenato e dal fascino inquieto, già interpretato nel 1982 da David Bowie. È un inno al maledettismo Baal. Ma anche all’amore. È una riflessione sul destino, sul mito classico. Ma anche uno sberleffo alla vita, un’alzata di spalle giocata sui toni del rosso e del nero. Non è un lavoro perfetto. E forse una tavolozza più larga di registri e volumi (interpretativi, emotivi), lo arricchirebbe di maggiori sfumature. Ogni tanto l’urlo è più forte dopo un breve silenzio. Ma puntualizzare il dettaglio sarebbe come misurare il rumore dei Einstürzende Neubauten. O l’oscurità di Tricky. «Godete anche del crollo!» dice Baal. E godiamo quindi anche dell’imperfezione. Perché quello che più interessa è che raramente si è visto un Brecht così viscerale, urgente, colto. Punk, appunto. Che ne rilegge l’eredità e la fa propria. Chi in questi anni ha davvero avuto il coraggio di farlo? Di misurarsi con quella straniante distanza? Percorso artistico coerente quello di Isgrò & Soci. Adulto. Dove lo stratificato gioco intellettuale trova sfogo in un teatro scuro e malsano. Febbricitante. Si cerca il disturbante. Con il corpo al centro della visionarietà registica, chiave per l’eccesso e la sua estetizzazione. Ottimo il cast, cui si aggiunge Elia Moretti a suonare dal vivo tastiere, elettronica, percussioni. In un teatro dove oltre ai soldi sembrano spesso mancare le idee, i Phoebe Zeitgeist continuano ad avere qualcosa da dire. E lo dicono piuttosto bene.