dal: 12-11-2014 al: 23-11-2014
Terminato
Corso di Porta Romana, 63, 20122 Milano
Tel: 02 5518 1377
Orari:

Lunedì: riposo
Mercoledì, giovedì, sabato: ore 20.30
martedì e venerdì: ore 19:30
Domenica: ore 16.00

Prezzi: 13,50 < 34 €

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SCHEDA SPETTACOLO: Aspettando Godot

Stagione 2014-2015
Di Samuel Beckett
Regia di Maurizio Scaparro
Cast Antonio Salines, Edoardo Siravo, Enrico Bonavera e Luciano Virgilio
Una produzione Teatro Carcano
Recensione di: Claudia Cannella Voto 3

A Maurizio Scaparro l’intraprendenza non è mai mancata, ma per affrontare il suo primo Beckett ha aspettato di superare gli ottant’anni. Quasi a volersi offrire come rispettoso trait d’union fra il secolo breve e il nuovo millennio. Ha scelto Aspettando Godot, inaugurando, con questo testo-cardine della cultura del ’900, la nuova vita produttiva e gestionale del Teatro Carcano sotto la direzione artistica di Sergio Fantoni e Fioravante Cozzaglio.

Figlio dell’Europa post-atomica che riemergeva dalle macerie della Seconda guerra mondiale, Aspettando Godot è uno straordinario “contenitore” metateatrale che, pur dotato di didascalie rigorosissime, quasi in sé una regia, si presta a essere riempito di molteplici contenuti. A partire dall’identità di Godot, che i due stralunati clochard Didi e Gogo, ovvero Vladimiro (Luciano Virgilio) ed Estragone (Antonio Salines), aspettano invano tutta la vita su una landa desolata. Potrebbe essere Dio, la speranza, forse anche questa Europa che non riesce ad andare oltre l’unione economica, e pure quella vacilla. Scaparro punta sulla lettura in chiave “europeista” nel sottolineare l’appartenenza dei personaggi a un lontano e vicino ’900, dove la battuta in cui Didi e Gogo ricordano romanticamente la Tour Eiffel, da cui avrebbero potuto suicidarsi alla grande, si contrappone all’aridità di un presente che emargina i più deboli, offrendo solo un alberello spelacchiato e una corda lisa con cui neanche ci si riesce a impiccare.

Sopravvivere è d’obbligo, vivere è un lusso per pochi. Unico diversivo: l’attesa, vana, rintuzzata da un giovane messaggero (Michele Degirolamo) che annuncia i ritardi eterni del misterioso Godot. La tragedia entra in scena leggera, quasi sotto il velo del gioco di questa doppia coppia di clown formata, oltre che da Didi e Gogo, anche dal dispotico Pozzo (Edoardo Siravo) e dal suo servo Lucky (Enrico Bonavera). Impagina con sapiente eleganza Scaparro, imponendo ritmi rapidi e pause ridotte all’osso, mentre il tempo passa, scandito dalla luce che trascolora suggestiva nel buio fino a far comparire la luna, sulla scabra piattaforma lignea con alberello stilizzato ideata da Francesco Bottai. Due ore di spettacolo che passano rapide e intense anche grazie a un quartetto di attori di solidissima esperienza e notevole affiatamento, capaci di ben dosare virtuosismi da solisti e “spirito di gruppo” al servizio di una limpida intelligibilità della partitura testuale.