dal: 25-10-2016 al: 30-10-2016
Terminato
Corso Venezia, 2/A, 20121 Milano
Tel: 02 798010
Orari:

Martedì – Giovedì – Venerdì – Sabato ore 20.30
Mercoledì – Domenica ore 15.30

Prezzi: 22 < 27,50 €

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SCHEDA SPETTACOLO: ARLECCHINO SERVITORE DI DUE PADRONI

Stagione 2016-2017
Di Carlo Goldoni
Regia di Carlo Boso
Cast Andrea Milano, Arianna Primavera, David Anzalone, Erika Giacalone, Francesca Berardi, Guido Targetti, Marco Chiarabini, Michele Pagliaroni e Teo Guarini
Una produzione Produzione Cantina Rablé
Recensione di: Albarosa Camaldo Voto 3

Carlo Boso ha riscritto la nota vicenda di Arlecchino servitore di due padroni tagliando il personaggio dell’astuto servitore sulle caratteristiche peculiari di David “Zanza” Anzalone, attore comico affetto da tetraparesi spastica, ambientando la vicenda nel secondo dopoguerra. Arlecchino diventa quindi un reduce della campagna di Russia, alle prese con un mondo dove mafiosi e politici corrotti sostituiscono i vecchi padroni.

La trama ricalca l’intreccio goldoniano, ma con una differente caratterizzazione dei personaggi: Clarice (Arianna Primavera), figlia di Bagnasco (Guido Targetti), è promessa sposa di Silvio (Andrea Milano), figlio dell’onorevole Roma, ma intralcia il loro amore il ritorno inaspettato del mafioso Calogero che tutti credevano morto. Calogero altri non è che la sorella Beatrice (Erika Giacalone) che ne ha preso le sembianze per cercare, invece, Lucky Lucania (Michele Pagliaroni), boss mafioso italoamericano di cui lei è innamorata. A ingarbugliare le situazioni è Arlecchino, con la sua fame atavica e la sua astuzia, motore di situazioni divertenti e inaspettate, accompagnate da canti, coreografie e musica dal vivo. Gli attori si muovono tra le quinte di una semplice e funzionale scenografia – in cui dei cartelli indicano il cambio di luogo – e utilizzano, come da tradizione, il dialetto spaziando dal romanesco, al romagnolo, al siciliano, all’italomericano, al napoletano.

Boso, maestro della Commedia dell’Arte, trasmette ai suoi attori le strategie comiche della tradizione, che la giovane compagnia integra con canzoni e inserti comici da cabaret odierno. E, tra equivoci e battute comiche, c’è spazio anche per una nota amara, se l’Italia, divenuta una democrazia, è in mano a signori corrotti, che nulla hanno cambiato.