Martedì-sabato ore 20:45
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CRINKLED. Due vite piegate, spiegazzate, sgualcite
SCHEDA SPETTACOLO: AIACE
“In ogni pozzo e dentro di noi c’è una bella donna annegata, una donna annegata che non vuol morire, e non so neppure cosa significhi” – Aiace
Una donna, forse una proiezione, un miraggio? Un uomo, Aiace, evocato attraverso la voce di lei. Si ripercorre la storia dell’eroe, dai fasti delle vittorie fino al grottesco tragico epilogo, nella domanda di un’assenza, nello sguardo lontano di un incomprensibile suicidio. Pian piano la donna riveste i panni dell’eroe attraverso le sue parole e le sue folli azioni, fino ad assumerne quasi le sembianze. Non più moglie e madre e amante muta e impotente, ma eroina dei nostri giorni.
L’Aiace di Ritsos, scritto tra il 1967 e il 1969, è una rilettura della tragedia di Sofocle attraverso la quale il poeta greco, offre una visione lucida e cruda della sua contemporaneità umana e politica. L’eroe non c’è più. Gli dei non ci sono più. Questo Aiace è un eroe per forza, umiliato dall’impotenza della “normalità”, di ciò che gli altri gli impongono di essere. Un Uomo che combatte le sue vicende quotidiane, teso verso un percorso mitico, ma a cui il destino fa compiere azioni ridicole, nello sforzo ossessivo di difendere i propri trofei, a costo della vita e che, infine, scopre la liberazione di perdere ogni cosa. Qui Aiace abita la voce della donna per rivelarle che è sufficiente un passo per raggiungere l’altra riva, dove sono i pioppi tranquilli e il fiume bianco. Lei si pone in ascolto, ricorda, parla, comprende, prende posizione fino a sfumare il confine fra chi abita e chi è abitato.