Martedì/venerdì h. 20.45.
Sabato h. 19.30.
Domenica h. 16.
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SCHEDA SPETTACOLO: Age
In principio era Sieni. È stato lui, il grande coreografo fiorentino a inaugurare il genere. Non sono pochi i gruppi che propongono spettacoli coi ragazzi: Babilonia, per esempio. Teatro Sotterraneo. E poi Collettivo Cinetico. Che va, tuttavia, in un’altra direzione. Nel senso che i nove “adolescenti kamikaze” prescelti per Age, ripreso all’Out Off nell’ambito del Festival Danae, simili per età – dai 16 ai 19 anni – e provenienza geografica, diversissimi per carattere, fisico, opinioni ed esperienze di vita, sono inseriti, sì, in una struttura. Seguono, in un certo senso, un copione. Hanno una formazione, alle spalle, un percorso didattico di due mesi, curato da Collettivo Cinetico. Condividono delle regole, riepilogate all’inizio dello show e in sede di training. Ma sono, essenzialmente, liberi di esprimersi. I loro gesti, i loro comportamenti imprevedibili e anche un po’ matti, a fronte degli input dati – così chiari e perentori – sono, anzi, l’oggetto d’indagine della pièce. Il modello, allora, è, piuttosto, quello del Grande Fratello. O, se vogliamo ascoltare l’Aria sulla quarta corda di Bach che fa da colonna sonora allo spettacolo, quello del documentario antropologico. Ed ecco, allora, il significato ultimo di Age. Vincitore, non a caso, del “Bando Progetto Speciale Performance 2012. Ripensando Cage”, esso si riconnette al grande americano e, insieme, alla poetica della compagnia nella rilevanza concessa al caso. È qui, nel legame che connette caso e necessità, l’organicità della vita e l’asetticità della logica che s’innesta la riflessione di Collettivo Cinetico. Il resto lo fanno i ragazzi. Con i loro sguardi persi nel vuoto, il velato narcisismo o, viceversa, l’apatia, le fisionomie improbabili, essi allentano la densità concettuale impressa alla pièce. Trovando una nuova sintesi che apre, forse, a una nuova stagione per la compagnia. Ugualmente profonda. Ma, insieme, più accessibile al grande pubblico.