dal: 05-04-2017 al: 09-04-2017
Terminato
Via Filodrammatici, 1, 20121 Milano
Tel: 02 3672 7550
Orari:

lunedì/ CHIUSURA
martedì/ 21.00
mercoledì/ 19.30
giovedì/ 21.00
venerdì/ 19.30
sabato/ 21.00
domenica/ 16.00

 

Prezzi: 8 < 20 €

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SCHEDA SPETTACOLO: ABRAMO

ABRAMO-milanoinscena
Stagione 2016-2017
Di Ermanno Bencivenga
Regia di Teresa Ludovico
Cast Augusto Masiello, Christian Di Domenico, Domenico Indiveri, Gabriele Paolocà, Michele Altamura e Teresa Ludovico
Una produzione Teatri di Bari/Kismet
Recensione di: Nicola Viesti Voto 3.5

Ispirato al celebre episodio biblico, l’affascinante e complesso testo Abramo del filosofo Ermanno Bencivenga solleva inquietanti interrogativi sulla natura umana e divina. Qui Dio non interverrà a impedire che il padre Abramo sacrifichi il figlio Isacco. Abramo farà a pezzi la sua progenie per donare un sacrificio degno al suo Signore di cui accetta ciecamente ogni volere. Ma il volere dell’Eterno era proprio quello? Poteva il Creatore richiedere a sua gloria un esecrabile delit to e non amore? E il gesto fatale è stato veramente compiuto? Comunque l’annientamento degli uomini è totale. La casa di Abramo è destinata alla rovina, il padre e la madre a una morte da vivi e il figlio a una spietata guerra fratricida con il bastardo Ismaele e il suo popolo. La riduzione drastica ma magistrale compiuta sulla drammaturgia da Teresa Ludovico – che cura anche la regia e si riserva il non semplice ruolo di Sara – nulla toglie alla densità e problematicità dello scritto. Anzi in qualche modo ne aumenta l’aria di mistero e ne sposta il baricentro verso la figura femminile di moglie e madre, definendo, in maniera netta e conflittuale, intuizioni già presenti nel lavoro di Bencivenga. Muta una tragedia, che aspira a essere di impianto classico, in dramma borghese e si concede alcune arditezze che prima spiazzano e poi si rivelano giustissime. Così, tra le altre, i due angeli viandanti che portano il volere del Signore si trasformano in personaggi pasoliniani, irriverenti e splendidi, e pertinenti irrompono fuori campo i versi della Supplica a mia madre del poeta di Casarsa quando il figlio, pensato perduto, ritorna per assumere un ruolo da protagonista. Una regia di grande rigore dai tratti coinvolgenti, un cast all’altezza dell’arduo compito, un allestimento semplice ma assai calibrato – grazie anche al magnifico disegno luci di Vincent Longuemare – fanno di Abramo un esordio felice e importante per il neonato “teatro di rilevante interesse culturale”.