dal: 20-11-2014 al: 07-12-2014
Terminato
Via Pier Lombardo, 14, 20135 Milano
Tel: 02 599951

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SCHEDA SPETTACOLO: Skianto

Stagione 2014-2015
Di Filippo Timi
Cast Filippo Timi
Una produzione Teatro Franco Parenti e Teatro Stabile Dell’Umbria
Recensione di: Diego Vincenti Voto 3.5

Skianto con la k, che fa più Anni Ottanta. Skianto come quando acceleri veloce contro un muro che fingi non esista. Skianto come il trauma di aprire gli occhi dopo esser stato con la testa nel paese delle meraviglie. Così succede al ragazzino protagonista, la scatola cranica chiusa, il corpo una gabbia. Ma i sogni corrono come pattini a rotelle.

E così fanno le parole, le immagini, la poesia di un Filippo Timi che torna al monologo e al dialetto umbro, come ai tempi de La vita bestia. All’inizio di tutto. E meno male. Che pare una purificazione. Il Don Giovanni ha (finalmente) abbandonato il suo corpo e quasi sembra di trovarsi di fronte a un album unplugged. Dopo anni di barocchismi bulimici così distanti dalle misurate scelte cinematografiche. E dalle proprie potenzialità. Skianto è un viaggio in solitaria al termine di una notte che non ti aspetti. Dove la vita torna nuda su un palco che, non a caso, viene ridotto alle dimensioni di una scatola magica. Alle dimensioni di quel maledettissimo cranio che non si apre. Triste palestra per adolescenti gonfi di speranze e di ormoni.

Skianto prende le mosse da una storia familiare, diviene metafora della distanza fra sogno e realtà, prima di accompagnare per mano in luoghi dove l’emotività si fa spessa come la nebbia. E nell’intimità si parla di se stessi, non solo per il nome dato al protagonista. Un Timi che piroetta come Yuri Chechi e si diverte coi cambi d’abito. Che si fa affiancare dalla splendida voce di Andrea Di Donna, si concede il lusso di un’indimenticabile cover della Britney e, nel frattempo, proietta pubblicità sceme e video di gattini come fossero Intervalli Rai. Va bene, non è poco. E verrebbe da dirgli di prendersela con più calma, di non buttarla in caciara, dopo monologhi bellissimi e strazianti. Ma questa volta c’è, è lì tutto sul palco, grande attore in short pants con la tremenda voglia di raccontare una storia. Al pubblico e a se stesso. Tornando a essere un autore con una cifra stilistica. E non più una cifra stilistica che s’è “magnata” l’autore. Back in action.