dal: 10-04-2018 al: 15-04-2018
Terminato
Corso Buenos Aires, 33, 20124 Milano
Tel: 02 0066 0606
Orari:

Sala Shakespeare: MAR-SAB: 20:30 / DOM: 16:30
Sala Fassbinder*: MAR-SAB: 21:00 / DOM: 16:00
Sala Bausch: MAR-SAB: 19:30 / DOM: 15:30

*Sala soggetta a cambio d’orari.

 

 

Prezzi: 13,50 < 33 €

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SCHEDA SPETTACOLO: QUALCUNO VOLÒ SUL NIDO DEL CUCULO

Stagione 2017-2018
Di adattamento Maurizio De Giovanni, Dale Wasserman dall'omonimo romanzo di Ken Kesey e traduzione Giovanni Lombardo Radice
Regia di Alessandro Gassmann
Cast Alfredo Angelici, Antimo Casertano, Daniele Marino, Daniele Russo, Davide Dolores, Elisabetta Valgoi, Emanuele Maria Basso, Gabriele Granito, Giacomo Rosselli, Gilberto Gliozzi, Giulia Merelli e Mauro Marino
Una produzione Fondazione Teatro di Napoli - Teatro Bellini
Recensione di: Giusi Zippo Voto 3.5

Tratto dalla sceneggiatura del film Qualcuno volò sul nido del cuculo di Miloš Forman, viene rielaborato, quarantaquattro anni dopo, dal giallista napoletano, Maurizio De Giovanni, per lo spettacolo firmato da Alessandro Gassmann. Dall’ospedale psichiatrico di Salem nell’Oregon la vicenda si sposta nell’ospedale psichiatrico di Aversa, nel 1982, anno dei Mondiali di calcio che videro l’Italia trionfare. Il sovversivo Randle Mc Murphy diventa Dario Danise, il nativo americano, “Grande Capo” Bromden che si finge sordomuto, il sudamericano Ramon Machado che ha creduto di realizzare in Italia il suo sogno di riscatto sociale, la cattiva e sadica infermiera Ratchel, Suor Lucia.

I personaggi ricalcano gli originali, è la provincia a spostarsi da quella americana a quella campana, cambiano così gli umori, ridisegnati seguendo la musicalità dei dialetti di appartenenza di ognuno dei personaggi. Rimane inalterata la carica emotiva e sociale del film, un grido contro la soppressione della libertà individuale, un coraggioso atto di denuncia nei confronti dei manicomi che ricorrevano a trattamenti brutali, dal condizionamento psicologico alla lobotomia.

Sette pazienti che, più che essere affetti da serie patologie, fuggono da realtà scomode, e si costringono all’ubbidienza delle rigide regole del manicomio. Sette storie di umane debolezze stravolte dall’arrivo di Dario Danise. Una metafora sui meccanismi repressivi della società riprodotti nel microcosmo della casa di cura. Una regia a tratti visionaria, grazie anche e soprattutto all’utilizzo delle videografie di Marco Schiavoni, che coinvolge ed emoziona. Bravi gli interpreti, tra cui Daniele Russo, simpatico e ribelle, carico di una disarmante umanità, nei panni di Dario Danise, Gilberto Gliozzi, il tenero gigante Ramon Machado, ed Elisabetta Valgoi una rigida e disumana suor Lucia