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SCHEDA SPETTACOLO: Notturno – La ragione al sonno
Inghilterra, anni Novanta. Ecco l’ambientazione di Notturno – La ragione al sonno, di Filippo Renda, dal romanzo di Jonathan Coe. Nell’antico maniero a strapiombo sulla scogliera, il destino fa ritrovare alcuni di coloro che lo avevano frequentato, da studenti, ai tempi del college. Ora l’edificio è una clinica specializzata in disturbi del sonno. È facile presagire che i fili delle loro vite torneranno a intrecciarsi sotto il segno del meccanismo cerebrale, indispensabile e ancora poco esplorato, che ci spinge a dormire. O ci tiene svegli. Si racconta di narcolessie e insonnie, di individui vulnerabili e devastati da turbe notturne. La chiave psicanalitica apre un varco nei loro comportamenti bizzarri. E al lettore, pagina dopo pagina, lo scrittore Jonathan Coe mette in mano via via gli indizi per far scattare, alla fine, la serratura della vicenda.
Da un romanzo inglese che ha avuto successo anche in Italia, La casa del sonno (1997), nasce uno spettacolo complesso e costruito con cura, che non vuole competere con il respiro narrativo dell’opera originale, ma piuttosto sfilare una delle sue storie e raccontarla in forma di graphic novel, grazie a lavoro d’attore e illustrazione animata (quest’ultima vive sul leggero velatino che separa scena e platea).
Notturno – La ragione al sonno è frutto del lavoro di drammaturgia e regia di Filippo Renda che ha ritagliato parti del romanzo di Coe e – affiancato dalla scenografa Eleonora Rossi e dalle attrici Alice Redini e Irene Serini – punta a creare atmosfere da giallo psicologico, così care alla tradizione del thriller inglese. Cui si aggiunge un’assai contemporanea osservazione sull’identità di genere, su distinzioni così labili tra maschile e femminile, che trovano nella musica transgender di Antony and the Johnsons il proprio sigillo. Come se fosse uno dei casi clinici narrati da Oliver Sacks, a cui si aggiunge la beffarda visione del potere che Pinter aveva messo nel manicomio di La serra, questo Notturno offre occasioni per riflessioni non banali sul ruolo potente, e in questo caso anche maligno, che il sonno svolge nelle nostre vite. Altro che bacio della buona notte.