dal: 19-06-2017 al: 23-06-2017
Terminato
Corso Buenos Aires, 33, 20124 Milano
Tel: 02 0066 0606
Orari:

Sala Shakespeare: MAR-SAB: 20:30 / DOM: 16:30
Sala Fassbinder*: MAR-SAB: 21:00 / DOM: 16:00
Sala Bausch: MAR-SAB: 19:30 / DOM: 15:30

*Sala soggetta a cambio d’orari.

 

 

Prezzi: 13,50 < 33 €

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SCHEDA SPETTACOLO: MDLSX

Stagione 2016-2017
Di Daniela Nicolò e Silvia Calderoni
Regia di Enrico Casagrande e Daniela Nicolò
Cast Silvia Calderoni
Una produzione Motus 2015
Recensione di: Laura Bevione Voto 3.5

La libertà – e la consapevole responsabilità – di essere pienamente se stessi, per quanto “extra-vaganti” ovvero non riconducibili a rassicuranti etichette. È questo il tema – e la rivendicazione – che sostanzia Mdlsx dei Motus, in cui l’autobiografia diventa mezzo per venire a patti con se stessi e, allo stesso tempo, offrire una riflessione critica e appassionata sulla contemporaneità. Silvia Calderoni mescola la propria stessa esistenza – sul fondo del palcoscenico vediamo scorrere i filmini di famiglia, interni domestici e familiare quotidianità – con stralci da Middlesex, da cui il titolo dello spettacolo, il romanzo dello statunitense Jeffrey Eugenides, di cui è protagonista l’ermafrodita Calliope/Cal. Ma Cal è anche il diminutivo del cognome dell’attrice: il continuo e fluido mescolarsi di vita e finzione sottrae al soggettivismo lo spettacolo che, al contrario, percorre ognora nuovi sentieri, intersecandoli e sovrapponendoli. Ci sono il video dell’archivio casalingo della famiglia Calderoni e le immagini ravvicinate di se stessa che Silvia riprende sul palcoscenico con una microcamera; ci sono la narrazione pacata e autoironica e l’urlo di disperata protesta contro l’ostilità dell’etica comune; c’è un vero e proprio dj-set, per mezzo del quale la protagonista compone una sorta di colonna sonora, “ragionata” e sentimentale, della propria esistenza. Immagini e parole simboliche e crudamente reali, spietate e poetiche compongono un vero e proprio manifesto teatrale e politico: la normalità di quanto il perbenismo filisteo e ottuso giudica “mostruoso” e l’innaturalità di concetti quali gender oppure nazionalità. Una rivendicazione che la potenza e la generosità della performance di Silvia – in scena, da sola e in costante movimento, fisico ed emotivo, per un’ora e mezzo – così come la lucida e intellettualmente pregna poeticità, che è la cifra della coppia Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande, imprimono indelebile negli spettatori.