dal: 05-12-2019 al: 08-12-2019
Terminato
Via Ampère, 1, 20131 Milano
Tel: 02 2668 1166
Orari:

martedì – sabato: 20:45
domenica: 16:00
lunedì: riposo

Prezzi: 11 < 22 €

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SCHEDA SPETTACOLO: M8 prossima fermata Milano

Stagione 2019 -2020
Di Camilla Mattiuzzo, Carlo Guasconi & Pablo Solari, Davide Carnevali e Magdalena Barile
Regia di Aldo Cassano
Cast Enzo Giraldo, Fabrizio Lombardo, Francesco Aricò, Giorgia Coco, Giuseppe Scoditti e Natascia Curci
Una produzione Animanera
Recensione di: Claudia Cannella Voto 3

M8 – Prossima fermata Milano, quattro sguardi bizzarri sulla Milano di oggi

Nato come maratona di otto brevi pièce, di cui tre in forma di concerto e una performance, M8-Prossima fermata Milano, ideato e diretto da Aldo Cassano per la Compagnia Animanera, si è compattato nei quattro testi teatrali, formula più “esportabile”. Tema comune: raccontare la città da diversi punti di vista lungo una linea immaginaria della Metropolitana Milanese. Due donne, in attesa beckettiana del metrò, iniziano a conversare rivelando stereotipi e nevrosi tipicamente milanesi (Aspettando MM di Camilla Mattiuzzo), un fattorino che si rivela un insospettabile rivoluzionario contro la GigEconomy (Delivery Service di Carlo Guasconi & Pablo Solari), vecchie e nuove generazioni che si incontrano e si scontrano sul set di un video porno (Quel che resta del porno di Magdalena Barile), un attore che studia surreali suggerimenti per una città a misura d’uomo (Reincollare le zampe ai piccioni e altre proposte geniali per migliorare Milano in vista delle Olimpiadi invernali del 2026 di Davide Carnevali): questi i protagonisti delle quattro storie.
Un’unica struttura scomponibile di tubolari metallici cambia forma adattandosi ai quattro diversi atti unici. Idea funzionale ed efficace. Come anche quella che sta alla base del progetto, cioè raccontare la città oggi più cool d’Italia con una buona dose di ironia unita a un piglio bizzarro e stralunato. Poi, certo, si sente la differenza di esperienza e di maturità tra i due drammaturghi più “anziani” (Carnevali e Barile) e i tre più giovani (Mattiuzzo, Guasconi & Solari), i cui testi cadono a tratti in cliché o, pur partendo da spunti originali, si fermano a una forma ancora embrionale che meriterebbe più approfonditi sviluppi. Però, nel suo complesso, l’operazione è interessante, intelligente e godibile, supportata da un bel gruppo di interpreti.