dal: 24-01-2018 al: 28-01-2018
Terminato
Via Pier Lombardo, 14, 20135 Milano
Tel: 02 599951

Calcola percorso

SCHEDA SPETTACOLO: LACCI

Stagione 2017-2018
Di Domenico Starnone
Regia di Armando Pugliese
Cast Giacomo de Cataldo, Maria Laura Rondanini, Roberto Nobile, Sergio Romano, Silvio Orlando e Vanessa Scalera
Una produzione Cardellino Srl
Recensione di: Alessandro Toppi Voto 2.5

La prosa di Domenico Starnone è dedita, più che alla vita, ai discorsi sulla vita. Così anche in Lacci: il matrimonio precoce (tra Vanda e Aldo), i figli e il senso di reclusione del padre/marito, la passione per un’altra (Lidia), l’abbandono del tetto coniugale fino al ritorno, dopo anni. I rapporti rovinati e l’accumulo d’insoddisfazioni che il riassetto familiare d’origine non annulla ma cela, così come si cela il disordine con l’ordine apparente. In Lacci ciò trova la sua detonazione simbolica in un furto in casa che non è un furto: per terra i libri di Aldo, i vasi di Vanda, i mobili di entrambi; sparito il gatto di Vanda, sparite le foto di Lidia che Aldo serbava in una scatola. Sono stati i figli, che così puniscono i genitori. La colpa? «Averci generato».
Questa vita, riassumibile in poche pagine, forma un romanzo di rovelli e autoanalisi: di discorsi sulla vita, appunto. Starnone cura l’adattamento; lo spettacolo però rimane letteratura ospitata in teatro. Lo mostra la struttura: tre macro-dialoghi, e un prologo, resi con staticità assoluta: seduti gli attori o dediti a una perlustrazione accennata dello spazio.
La regia di Armando Pugliese aggiunge un contorno di soluzioni manieristiche: tutte prevedibili. Chiude l’opera in un salotto grigio-chiaro, che rimanda alla patina di formalità in cui si sono avvolte queste esistenze, ponendovi un solo elemento di colore: la scatola con le foto di Lidia, violacea come le luci del prologo: unica circostanza vitale, vera, vissuta. Vi aggiunge: la pioggia di oggetti per inscenare la condizione di confusione e saccheggio; gli spostamenti a carrello delle sedie; l’uso di pannelli girevoli per mostrare la casa pre e post-furto. Ne viene una commedia lenta, ordinaria sul piano visivo, che s’impantana in un lessico che non è mai azione, mai carne, mai davvero teatro. Conseguenti le interpretazioni: Silvio Orlando supporta la presenza col mestiere, così come Maria Laura Rondanini; fragile l’amico (Natale) di Roberto Nobile; al limite del macchiettismo i figli: Vanessa Scalera e Giacomo de Cataldo. Considerate fondanti da Pugliese, risultano inincidenti le musiche di Stefano Mainetti; consuetudine le dette scene di Roberto Crea.

.