dal: 29-11-2017 al: 03-12-2017
Terminato
Via Rivoli, 6, Milano
Tel: 848 800 304
Orari:

Salvo diversa indicazione, gli orari degli spettacoli al Piccolo sono: martedì, giovedì e sabato, 19.30; mercoledì e venerdì 20.30; domenica 16.

Prezzi: 12 < 32 €

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SCHEDA SPETTACOLO: GALOIS

Stagione 2017-2018
Di Paolo Giordano
Regia di Fabrizio Falco
Cast Fabrizio Falco e Francesco Marino
Una produzione Minimo Comune Teatro, Officina Einaudi Torino e Teatro Stabile di Torino
Recensione di: Laura Bevione Voto 3

La breve biografia di Évariste Galois ricalca quella di uno dei tanti geni ribelli che costellarono il romanticismo europeo: un’intelligenza e una sensibilità fuori dal comune, una sostanziale estraneità a convenzioni e mentalità del proprio tempo. Matematico di precoce talento, repubblicano e alcolista in erba, morì nel 1832, ad appena ventuno anni, nel corso di un duello. Il denso monologo scritto da Paolo Giordano – non a caso un fisico prestato alla letteratura – ricostruisce l’ultima notte di Galois, trascorsa dal giovane a riordinare febbrilmente i propri appunti, accompagnati da una lettera destinata all’amico Auguste Chevalier – in scena Francesco Marino, presenza silenziosa e partecipe.

Il giovane ricostruisce la propria breve esistenza: il suicidio del padre; gli scontri con gli insegnanti, incapaci di riconoscerne il talento ovvero invidiosi della sua palese genialità; l’impegno anti-monarchico che gli costa il carcere e poi un lungo ricovero per guarire dal colera; l’amore non corrisposto per la dolce Stéphanie.

Seduto a una scrivania affollata di carte e libri, oppure impegnato a percorrere a grandi falcate la pedana sinuosa sulla quale sono intagliate le formule e le curve che definiscono, appunto, il teorema di Galois e che vengono a tratti illuminate, Fabrizio Falco, anche regista, offre un’interpretazione fervida e appassionata del giovane matematico. Il pubblico, seduto ai lati della pedana, ne coglie i cangianti moti dell’animo: giovanile supponenza e altrettanto adolescenziale intransigenza; sottile genialità – mirabile la scena in cui Galois invita l’amico a riflettere sul gesto, banale, di allacciare gli stivali per comprendere una verità apparentemente astratta – e indomabile dolore. I lineamenti aguzzi, il fisico snello e nervoso, l’adesione totale al personaggio, permettono a Falco di disegnare il ritratto di un giovane tragicamente segnato dalla propria fiera alterità.