dal: 26-05-2017 al: 27-05-2017
Terminato
Via Pastrengo, 16, 20159 Milano
Tel: 02 688 0038
Orari:

da martedì a sabato ore 21.00
domenica ore 16.30

Prezzi: 10 < 20 €

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SCHEDA SPETTACOLO: CRINKLED. Due vite piegate, spiegazzate, sgualcite

Stagione 2016-2017
Di Alice Therese Gottschalk
Regia di Frank Soehnle
Cast Alice Therese Gottschalk
Una produzione Fab Theater
Recensione di: Renzo Francabandera Voto 3

Fondata nel 2004 da Alice Gottschalk, Fab-theater è una compagnia di teatro di figura tedesca, residente fra Berlino e Stoccarda, dove l’artista si è formata per poi completarsi alla scuola di Frank Soehnle, che di questo spettacolo firma la regia. La performer cerca di andare oltre il concetto di burattino, in favore di una ricerca relativa agli strumenti narrativi, mossa da intenzioni pedagogiche che hanno la loro linea guida nel gioco e nella libertà di scoperta. Nel caso di Crinkled (ultimo appuntamento di IF Festival, al Teatro Verdi), la materia veicolo di significato è la carta che, in un formato grandissimo, danza libera nell’aria, mossa da forze apparentemente invisibili, da cui ogni cosa prende vita: maschere, oggetti  e marionette. Il tracciato drammaturgico privo di parola è sostenuto da un curioso accompagnamento dal vivo da parte della percussionista Anja Füsti che, attraverso l’uso più o meno convenzionale di moltissimi dispositivi sonori, crea le atmosfere per i frammenti creativi di cui lo spettacolo si compone.
Una specie di mostro della carta fa da trait d’union fra le sequenze: fa e disfa ogni foglio gli capiti fra le mani, e sembra farne sorgere creature sempre più incredibili, attraverso le quali la carta viene raccontata nelle sue varie forme e stati. Ne emerge un universo di piccoli camei, fra realtà e sogno, microstorie che sembrano poi svanire e tornare nel mondo del fantastico da cui sono emerse. Le meccaniche sono quasi tutte a vista, con l’azione di tiranti e fili la cui presenza discreta è svelata dalla performer che li agisce all’interno dello spazio scenico, senza volontà di creare illusione. La tecnica artigianale raggiunge vette di creazione assai alte, lavorando sulla realizzazione delle maschere da fogli di carta con il semplice processo del taglio senza asportazione di materia. Una sfida che sa di alto design. Dal punto di vista drammaturgico, invece, resta la sensazione dell’assemblaggio di tante piccole (e comunque belle) suggestioni creative, a volte distanti fra loro, che completano probabilmente l’indagine dell’artista con il medium cartaceo ma non arrivano a profonda unità, nonostante lo sforzo registico.